Un terribile infortunio scuote il mondo dello sport: spina dorsale spezzata, le conseguenze sono gravissime per l’atleta di livello internazionale
Diventare un campione ad alti livelli vuol dire dedicare la propria vita allo sport, portare il fisico allo stremo per gli allenamenti quotidiani e avere una preparazione ossessiva, che impiega molti sforzi mentali e organici nella vita di un atleta. Il tutto per decenni, e sperando che eventi traumatici improvvisi non interrompano il percorso sul più bello.
Per questo, la storia che vi raccontiamo oggi è particolarmente triste, se non drammatica. Il protagonista è Blake Rutherford, che aveva realizzato il sogno di andare alle Olimpiadi, ma ha visto interrompere il suo percorso sul più bello, proprio a pochi passi da uno dei momenti più importanti della sua carriera, oltre che della sua vita.
A 27 anni, si trattava di un traguardo molto ambito, atteso da anni, ma si è trasformato in un incubo per via di un terribile infortunio, che non gli permetterà di andare a Parigi, e forse neanche di tornare più come prima in tempi brevi. Uno dei protagonisti maggiori del team dell’Australia si è rotto la spina dorsale in tre punti durante l’allenamento, subendo fratture alle vertebre C5 e C6 e la compressione del disco C6 e C7 nel collo. È stato prontamente operato con l’inserimento di una particolare protesi.
A raccontare come sono andate le cose è stato lo stesso atleta, che nelle ultime foto è stato visto con un collare, per mantenere ferme le vertebre. Con un triste post su Instagram, il 27enne ha prima raccontato di sentirsi molto bene nell’ultimo periodo, tanto da provare salti molto difficili, ma che spesso gli riuscivano.
Poi il drammatico infortunio: “Stavo cercando una skill che prevede una torsione e mezza nella prima capriola e poi mezza torsione in uscita. Mi sono perso però nella prima parte, cosa che non mi succede mai, e ho perso controllo cadendo sulla testa“. All’inizio pensava che lo stop sarebbe stato solo di qualche settimana, ma poi ha capito che era un problema molto più grave: “Con la TAC mi hanno detto che avevo delle fratture ed è stato come sentire ‘questa è la fine‘”.
Ora tra sedia a rotelle e collare, potrà fare solo il tifo per i suoi compagni, a cui ha riservato un bellissimo messaggio: “Mi assicurerò di trasmettere il mio sostegno alla persona che andrà a Parigi, mi siederò e guarderò gli eventi del trampolino da casa”.
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