Sport italiano in lutto: addio al grande campione

Sport, il terribile incidente e poi la rinascita: se n’è andato uno dei campioni più stimati e ammirati del Bel Paese.

Aveva 23 anni appena, quando un terribile incidente cambiò drasticamente la sua vita. Nel 1990, un incidente in deltaplano lo rese paraplegico. Eppure, Fabrizio Zardini non si è mai arreso. Mai. Si è reinventato, ha voluto continuare a dedicare la sua vita allo sport e alle avventure, tanto da essere stato pioniere dello sport paralimpico.

Morto il campione paralimpico Fabrizio Zardini
Tragedia nel mondo dello sport: scomparso l’amatissimo campione paralimpico (LaPresse) – Materasport24.it

Ed è proprio per questo motivo che, adesso che non c’è più, il mondo dello sport piange la perdita di uno dei campioni più ammirevoli che si siano mai visti nella storia del Bel Paese. Dopo l’incidente si è rimboccato le maniche, arrivando a toccare vette che potevano sembrare irraggiungibili, ma che per lui non lo sono mai state.

È sufficiente dare un’occhiata, anche solo fugace, al suo palmares, per rendersi conto di quali imprese si sia reso protagonista, in barba a ciò che di tragico gli era successo quand’era ancora un ragazzino.

Si è specializzato come fondista e sciatore alpino e ha raggiunto risultati incredibili, primo fra tutti la medaglia d’oro nel supergigante, il trionfo più bello della sua carriera. Ma c’è anche un bronzo nella sua collezione di premi e di trofei. Quello, in particolare, che si assicurò alle Paralimpiadi invernali del 2002, negli Stati Uniti, a Salt Lake City. Un successo dopo l’altro, una gioia incontenibile.

Il mondo dello sport dice addio a Fabrizio Zardini

Fino ad arrivare, nel 2006, all’uscita di scena definitiva: Zardini decise di appendere gli sci al chiodo nel 2006 e lo fece nella sua Italia, a Torino, in occasione dei Giochi Paralimpici invernali svoltisi ai piedi della Mole.

Lutto nello sport: addio a Zardini
Fabrizio Zardini si era specializzato come fondista e sciatore alpino (LaPresse) – Materasport24.it

Anche dopo il ritiro dalla scena sportiva, per la verità, non s’è mai fermato. A riprova dell’amore che ha sempre nutrito nei confronti dello sport, ha iniziato a coltivare la passione per il curling in carrozzina, nel ruolo di skip.

Un esempio inestimabile di abnegazione, di forza di volontà, di spirito di sacrificio. E ci sta, quindi, che lo sport italiano pianga, oggi, la perdita di questo straordinario campione paralimpico.

Fabrizio Zardini, dopo una vita votata allo sci, si è spento a Belluno a soli 57 anni. I funerali si sono svolti nella sua Cortina, nella basilica dei Santi Filippo e Giacomo, al cospetto di tutti gli appassionati che per anni hanno seguito le sue imprese mirabolanti e assistito al “miracolo” di un uomo che non ha mai lasciato che la disabilità lo fermasse. Ma che ne ha fatto, anzi, un punto di partenza per una vita nuova e piena di soddisfazioni.

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